IL CASO FACEBOOK VS APPLE

Ciao a tutti ragazzi, oggi vi parlerò dello scontro tra Facebook e Apple riguardante l'ultimo aggiornamento di iOS 14.5.

Oggetto della lite è l’App Tracking Transparency, una funzione del nuovo sistema operativo dell’iPhone che richiederà il consenso esplicito degli utenti prima di permettere alle app di tracciarli.

Facebook, che da sempre ha basato i propri profitti sulle pubblicità e sui dati dei singoli utenti, si ritrova quindi in una situazione scomoda.

Ora facciamo un po' di chiarezza...

Dalla prossima versione di iOS 14, le app dovranno sempre chiedere il consenso all’utente tramite un pop-up analogo a quello con cui si concede l’accesso alla location o ai contatti in rubrica. Questo cambiamento si unisce alle novità per la privacy già introdotte su iOS 14, come le “informazioni sulla privacy” arrivate a dicembre su App Store, una scheda informativa che tutti gli sviluppatori sono chiamati a compilare dichiarando tutti i dati a cui le app hanno accesso.

L’azienda californiana promuove da anni la privacy come una delle caratteristiche fondamentali più importanti e preziose dei propri dispositivi, e gli aggiornamenti ai sistemi che la regolamentano sono sempre stati all’ordine del giorno.


Una serie di cambiamenti che, inevitabilmente, hanno messo in cattiva luce le pratiche di Facebook sulla profilazione dei dati.

L’azienda di Mark Zuckerberg ha risposto alle iniziative di Apple con una massiccia campagna in difesa delle proprie azioni commerciali.

Insomma, le conseguenze della diatriba Facebook-Apple si fanno sentire forti e chiare sul successo delle campagne pubblicitarie sulla piattaforma.

Accedendo a sempre meno informazioni sugli utenti, diventerà sempre più difficile ottimizzare gli annunci personalizzati. E questo potrebbe far perdere molte occasioni di business sia alle imprese sia alla società di Zuckerberg.

Personalmente, sono d'accordo con le dichiarazioni fatte da Apple, poichè la tutela della privacy è un nostro diritto, inoltre penso che nonostante il possibile calo di profitti che Facebook potrà presentare nei mesi/anni a venire, sia giusto riformulare le leggi sulla privacy dei singoli utenti.





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